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Matera

18 aprile 2016
(11:00 -15:00)
Istituto I.T.C.G. “Loperfido – Olivetti” Via Aldo Moro n. 28 – 75100 Matera

Saluti: Carlo Borgomeo, presidente “Fondazione per il sud”
Ottorino Arbia, Forum Basilicata
Relatori: Renato Cantore, vice direttore TGR nazionale e presidente forMedia®
Paride Leporace, giornalista e direttore Lucana Film Commission
Stefano Milani, giornalista radiofonico ed editore
Flavio Natalia, capo comunicazione prodotto Sky
Mimmo Sammartino, presidente Ordine dei giornalisti della Basilicata
Guido Talarico, direttore di Insideart e AD di Adnkronos Culturalia
Pasquale Mallozzi, docente Università di Roma La Sapienza
Modera: Pietro Briganò, capo redattore cultura Giornale Radio Sociale

Temi: Consumi culturali, tv e giovani: la crisi del linguaggio corre sul web

Quali sono i consumi culturali oggi? Come raccontarli? Come parlare a tutti, a tutte le età della vita?

Contesto socio-economicola crisi che ha investito l’Europa e il nostro paese ha inciso notevolmente sui consumi culturali dei cittadini ma soprattutto ha aumentato il divario tra nord e sud. A confermarlo è il rapporto Svimez: “Secondo i dati dell’associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno, a livello nazionale il calo è stato del 27% ma mentre il Veneto ha perso il 21% la Calabria ha subito tagli pari al 43,6%. A farne le spese musei, biblioteche, cinema, teatri, enti lirici, archivi, accademie, ma anche piscine, stadi, centri sportivi e giardini”.

Tesi (a cura di Redazione del Giornale Radio Sociale): sempre più spesso si parla di cultura solo quando si verificano catastrofi (vedi o la distruzione del patrimonio culturale UNESCO da parte dell’ISIS) oppure quando ci sono dati che fotografano una realtà in molti casi afflitta da una condizione di svantaggio (vedi nord contro sud). O ancora quando le denunce relative al mondo della cultura passano per la protesta di pochi (politici che urlano) che riescono a portare agli onori della cronaca fatti di cui nessuno avrebbe parlato. La cultura subisce il complesso di inferiorità rispetto alle altre redazioni, molto spesso è considerata di serie b. Eppure è un importante settore della nostra economia in grado di incidere sul Pil del nostro paese. Diminuiscono quindi gli spazi dedicati alla cultura e diminuiscono i collaboratori perché l’obiettivo è aumentare il numero di lettori e non si aumentano con la cultura.

Quale linguaggio per raccontarla? Quali gli strumenti a disposizione per coinvolgere i lettori nella vita culturale del paese? Come trasformare i lettori della stampa (cartacea e web) in cittadini attivi che sappiano trasformare l’informazione in conoscenza?

CREDITI:   6